Standard WDF su APBT
- Ufficio Stampa ICBD
- 21 giu
- Tempo di lettura: 5 min

Scriviamo questo articolo per far chiarezza sulla confusione che ormai da sempre c'è sulla razza, diciamo questo perchè siamo sempre più convinti che questa confusione sia voluta dai club che ad oggi vogliono operare con esclusivo interesse di Dog Show e vendita di certificati Pedigree alla massa di persone che ci si affidano volentieri per passaparola di coloro che hanno margini di quadagno e notorietà su questo business.
L'American Pit Bull Terrier sapete tutti che è una razza riconosciuta nel mondo, spesso chiamata APBT, oppure più semplicemente Pit Bull, è riconosciuta addirittura dall'Anagrafe Canina Nazionale che nel suo registro la trascrive appunto assegnandole la definizione di razza ufficialmente sull'unico numero identificativo nazionale che abbia valore legale, appunto il Microchip con la sua registrazione viene anche richiamata attraverso diverse sentenze giuridiche come tale e in moltissimi fatti di cronaca.
Alcuni cercheranno di far passare molti messaggi che vogliono intenderla come NON RAZZA in quanto non riconosciuta tale dalla FCI, che ricordiamo non ne detiene lo standard in quanto ha scelto di non riconoscerla, ma quanti sanno cos'è la FCI? quanti sono a conoscenza del fatto che la stessa FCI è registrata in Belgio come Associazione senza scopo di lucro? e qui in Italia non ha alcun tipo di registrazione pubblica se non un accordo contrattuale di membership con un altra associazione privata che si chiama ENCI.
Ma andiamo oltre, e snoccioliamo in modo sintetizzato la questione, l'American Pit Bull Terrier viene definito un cane di razza per la primissima volta negli USA dall'associazione UKC, che ne registra internamente uno standard ben definito, successivamente un'altra associazione ne ha delineato quelli che sono i tratti fenotipici secondo i suoi canoni, stiamo parlando appunto della ADBA, anch'essa con sede in USA.
Poi moltissime piccole associazioni sono nate, ma mai nessuna ha avuto l'ardore di dire realmente il proprio pensiero, si sono limitate ad essere piccoli satelliti senza alcun riconoscimento delle associazioni UKC e ADBA.
Pur di fare cassa attraverso Dog Show e rilascio di certificati Pedigree interni non riconosciuti ovviamente dalle stesse UKC e ADBA hanno ingrassato le proprie tasche parlando della razza come di due tipologie appunto il Pit Bull UKC e il Pit Bull ADBA, e questo per anni è stato un vero e proprio offuscamento della verità a favore degli stessi operatori del settore che si sono limitati a confondere il pensiero delle masse con micro guerre mediatiche fra loro.
In basso troverete lo stanbdard registrato in oltre 40 paesi nel mondo compreso l'Italia per la RAZZA American Pit Bull Terrier, che definisce in modo chiaro la razza e le sue varianti all'interno della stessa così come da anni viene lavorata da migliaia di allevatori, il punto chiave è il seguente:
Molto spesso si sentono persone parlare di Pit Bull UKC o ADBA, quindi dovrebbe essere un nostro diritto seguirne i passi e chiamarlo Pit Bull WDF non trovate? Ma sarebbe eticamente sbagliato e culturalmente un danno, quindi la Commissione Internazionale degli Standard WDF ha deciso di fare comprendere a tutti attraverso una campagna culturale per i veri appassionati della razza, non si può chiamare una razza dandogli la sigla del club di appartenenza fenotipica, basandosi sul dove si è registrato il cane o basandosi su quale club ne ha emesso un dettaglio fenotipico per iscritto (standard di razza).
L'APBT è uno e resterà tale per sempre, non vi sembrerebbe stano se iniziassimo tutti a chiamare l'American Staffordshire Terrier l'Amstaff AKC e L'Amstaff FCI? il discorso sembra strano ma si equivale molto, infatti altre razze come l'American Bully si differenziano per Varietà e non per sigle di Club, nonostante ce ne siano tantissime, ci sono gli Standard, i Classic, i Pocket, gli XL, gli Exotic e quindi non è comprensibile per tutti noi fare diversamente per l'APBT, ecco perchè in questo standard (in basso) a descrizione fenotipica vengono mensionate le sigle come senso di appartenenza culturale ma differenziate le varianti per quello che è la loro attitudine effettiva.
Vi consigliamo di dargli una lettura per comprendere affondo la questione e non sarà difficile intuire sin da subito che in fondo la ragione trova spesso posto nella logica.
Il WDF ha scelto per questa razza tre Varietà morfologiche sostanziali, due che si differenziano per funzionalità e strutture fisiche ed una che si amplia a colorazioni di tipo esotiche, e qui ritroverete il senso nella selezione di soggetti in Varietà Standard quella che tutti conoscete come UKC, oppure per coloro che apprezzano i soggetti da lavoro o sport troverete il vostro spazio nel selezionare la Varietà Sport and Work quella che tutti conoscete come ADBA, mentre per coloro che vogliono spaziare nelle colorazioni senza precludere l'apporto storico della morfologia potranno trovare casa nella selezione della Varietà Esotica, composta da quelle colorazioni che ampliano la variegabilità genetica in colori come il Blue, il Black and Tan, il Lilac, e tutte le sfumature varie per finire nel Merle.
Abbiamo iniziato anni fa ad ampliare attraverso studi scientifici e test di colorazione supportati da progetti di selezione mirata queste colorazioni ritrovando ad oggi una uniformità concreta nella loro morfo-funzionalità e carattere, questo può piacere o non piacere ecco appunto perchè esistono le tre varietà cosi da potersi inserire nel proprio schema senza entrare negli altri, ma siamo convinti che il danno più grande resti sempre e comunque l'ipocrisia nel non voler accettare di fatto che queste varietà esistano e che ormai siano dentro la razza in modo genetico, e quindi mettere la testa sotto la sabbia porterebbe solo a non tutelare il patrimonio genetico della razza stessa che per molti anni è stata lasciata allo sbando di una non curanza dei problemi e delle tare genetiche spesso nascoste pur di far fronte a guadagni che negli anni si sono visti sempre meno affluenti.
Adesso vi invitiamo ad una profonda ed attenta riflessione:
Quanti sono ad oggi i possessori della suddetta razza che dicono di avere un APBT UKC e quest'ultimo non è neanche in possesso di un Pedigree UKC?
Quanti sono i possessori di un APBT che a detta di alcuni club di nicchia della razza gli viene conferito un titolo con la dicitura APBT UKC e questo soggetto non è neanche registrato in UKC?
Quanti sono coloro che fanno lo stesso per l'ADBA?
Quindi si parla spesso della razza come UKC o ADBA ma la stessa non ha un pedigree di queste associazioni, non trovi tutto questo strano? o conveniente allo stesso tempo per chi vuole inculcarvi una verità distorta?
Il nostro compito è fare cultura e tutelare la razza, ti chiediamo scusa se in qualche modo da questo articolo ne uscirai ferito o offeso non è nostra intenzione ma sappi che almeno avrai letto cose oggettive e non opinioni personali di un terzo ente.
Grazie per aver letto questo articolo se vuoi altre risposte non esitare a scriverci.
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